AICE organizza il 5 febbraio 2021 dalle ore 09:30 alle ore 12:30 un evento gratuito in live streaming dal titolo:
RECOVERY PLAN: IMPOSTAZIONE E GESTIONE DEI PROGETTI
Una proposta di riferimento da chi i progetti li realizza!
Questo è un argomento importante su cui confrontarci: nei prossimi anni, l'Italia avrà a disposizione un'ingente liquidità con cui sarà possibile recuperare, in parte e forse anche totalmente, lo svantaggio infrastrutturale rispetto agli altri paesi europei, rinnovare la produzione dell'energia elettrica, semplificare l'amministrazione a fare molte altre cose. Ma sarà anche possibile non utilizzare bene o non utilizzare del tutto i fondi a disposizione, conoscendo un po' la storia d'Italia sappiamo che ciò è possibile, così come è possibile dare un significativo contributo alla rinascita del paese.
Come cultori dell'ingegneria economica e delle discipline ad essa correlate, riteniamo di avere qualcosa da dire e da proporre dal punto di vista delle metodologie di scelta, decisione e gestione.
Metodo, quindi, non contenuto.
E' aperta la campagna associativa AICE per il 2021. A tutte le associazioni (la nostra non fa eccezione) servono sempre nuove idee e nuovi stimoli per continuare a proporre iniziative in linea con le aspettative di tutti e che siano ispirate dai nostri Valori.
Pertanto, chiunque sia interessato alle nostre proposte ed ai nostri progetti legati ai temi del Total Cost Management (o voglia proporne altri) è il benvenuto: tutti sono invitati a far parte della nostra associazione e quindi del nostro network.
Oltre ai contributi di idee, contiamo anche sul sostegno economico che si concretizza semplicemente aderendo come nuovo socio o per chi già lo fosse rinnovando l’iscrizione per il 2021 (http://www.aice-it.org/it/come-aderire/adesioni).
Il testo del Recovery fund è pronto, oltre un centinaio di pagine che riassumono il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da 196 miliardi di euro per rimettere in sesto l’Italia dopo la pandemia da Covid-19 e per rimuovere gli ostacoli che l’hanno frenata durante l’ultimo ventennio in modo da renderla competitiva a livello europeo e mondiale.
Il testo ha la pretesa di tracciare gli obiettivi, le riforme e gli investimenti, l’attuazione e il monitoraggio del piano, come pure accenna alla valutazione dell'impatto economico, ma non entrando mai nell'operativo non riesce a dare una risposta alla domanda che il Governo si è posto, o che avrebbe dovuto porsi: “Che Paese stiamo progettando per il futuro?” Ancora una volta si rischia che dalle parole non si riesca a passare ai fatti!
E la triste costatazione che dal passato non si sia imparato niente diventa realtà, alimentando un più che giustificato scetticismo … perché tante, troppe, sono le domande che non trovano risposta.
Qual è la visione politica? Intendendo quale “polis” per gli obiettivi sociali ed economici.
Troppo spesso le opere si concludono con ritardi e superamento dei costi: ciò può dare spunto ad interpretazioni tendenziose, che non risolvono il problema. Un progetto ha definiti obiettivi di tempo e costo, se non sono raggiunti le cause, in estrema sintesi, possono ricondursi a due. La prima è relativa a varianti, dovute ad ignoranza delle reali condizioni in cui si deve operare e giustificabili solo in alcuni casi, oppure a cambiamenti del progetto dovuti a difetti o incompletezza del progetto iniziale.
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